Quest’anno il 2 novembre non sono andata per cimiteri, non la faccio da un po’ a dire il vero.
L’ho trascorso a piantare alberi, tanti alberi per tutti i bambini della mia famiglia che non hanno potuto nascere, crescere, correre, giocare, vivere, essere allattati dalle loro mamme e essere amati dalle loro famiglie.
Ora sono piccoli alberi che cresceranno, accoglieranno la pioggia, si riscalderanno al sole, si lasceranno accarezzare dal vento e apriranno le loro braccia alla tenerezza dei bambini.
Cresceranno forti e robusti e saranno alberi che doneranno frutti, ombra, ossigeno e riparo.
Ora sono un dono per la natura, per gli animali e per gli umani.
Sono la speranza di un cambio di prospettiva, non più alberi che verranno tagliati perchè tolgono spazio, ma alberi che donano vita.
Anch’io, un giorno, vorrò essere albero.
Non voglio essere tomba. Non voglio essere pulita, addobbata, dimenticata. Non voglio essere lutto, impegno e senso del dovere.
Voglio essere albero, albero radicato a terra che guarda il cielo.
Voglio essere tronco, rami, foglie che accolgono esseri viventi, che donano ristoro.
Voglio essere albero tra gli alberi.